Come cucinare un brasato al vino rosso morbido e saporito

Organizzare pranzi con i propri cari durante le stagioni fredde dell’anno significa avere l’opportunità di stupire con pietanze della tradizione che, malgrado il tempo che scorre, restano opzioni capaci di accontentare tutti, trasmettendo quella sensazione di tepore e di focolare che fa sentire bene chiunque. Tra queste realizzazioni, rientra il brasato, tra i cibi simbolo della gastronomia piemontese.

Se sei qui, vuol dire che ti domandi come farne uno tenero e gustoso adoperando un ingrediente presente in molteplici creazioni della cucina italiana: il vino rosso. Ottimo! Non devi fare altro che continuare nella lettura di questa breve guida. Non temere: la ricetta è molto più semplice di quanto tu possa pensare.

Elementi necessari per un brasato perfetto

Supponiamo di dover cucinare il brasato per quattro commensali. Gli elementi necessari sono innanzitutto la bottiglia di vino rosso – i cuochi che hanno fatto di questa ricetta il proprio punto di forza suggeriscono di optare per il Nebbiolo – e la carne. Reperisci nello specifico 1 kg di bovino. Per questa realizzazione bisogna munirsi anche di una carota, una cipolla, un sedano, un aglio. Tieni a portata di mano il recipiente che, in cucina, usi per conservare il rosmarino, in modo da poterlo inserire al momento giusto – ne basta un poco – nella realizzazione. Lo stesso vale per l’alloro.

Continuando con l’elenco degli elementi necessari alla realizzazione di un brasato all’insegna di tenerezza e sapore avvolgente, ricordiamo le bacche di ginepro – ne occorrono 3 – la noce moscata, il sale e il pepe. Ritornando un attimo al vino, è doveroso evidenziare che la caratteristica principale che deve avere è il basso livello di acidità. Ciò significa che, nel caso in cui non dovesse essere disponibile il Nebbiolo, vanno benissimo anche etichette come il Barbaresco e il Barolo.

Procedimento

La realizzazione del brasato, che prevede l’uso di un taglio di carne di manzo contraddistinto da un buon equilibrio tra grasso e parte magra, requisiti soddisfatti dalla guancia e dal cappello del prete, giusto per citare due esempi, inizia facendo riposare la carne in frigorifero dopo averla immersa nel vino insieme con gli aromi. Trascorse 12 ore, procedi a filtrare il vino. Molti fanno il grave errore di gettarlo e di aprire un’altra bottiglia. Evitando questo inutile passaggio, si può ottenere un risultato all’insegna del gusto ricco. Ecco i passaggi successivi:

  • Elimina le bacche di ginepro
  • Fai lo stesso con l’alloro e con il rosmarino
  • Prendi le verdure che sono state in infusione nel vino e, con l’aiuto del mixer, tritale finemente

Reperisci una pentola assicurandoti che abbia i bordi sufficientemente alti. Metti a cuocere il soffritto e vai avanti fino a quando non ti accorgi che ha preso colore. A questo punto, è arrivato il momento di togliere le verdure dalla suddetta pentola, riponendole da parte. Semplice è accorgersi che è rimasto dell’olio, che non va gettato via: serve, infatti, per cuocere la carne, per la precisione per rosolarla a fiamma alta.

Quando avrà acquisito colore esternamente, si versa nella pentola il vino rosso tenuto da parte all’inizio della realizzazione, facendolo seguire dal soffritto. Si aggiungono poi due bacche di ginepro, un paio di foglie d’alloro, la noce moscata, il sale e il pepe. Dopo aver abbassato la fiamma, si cuoce con la pentola coperta dal suo coperchio per circa 3 ore. Trascorso questo lasso di tempo, si deve lasciar riposare il brasato per un’oretta circa prima di tagliarlo e presentarlo in tavola.

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